
La vita a impatto zero è ormai un argomento talmente di moda che praticamente tutti cercano di sfruttarlo per darsi un po' di visibilità. Spesso però facendolo a sproposito e dando al pubblico esempi tutt'altro che positivi. Un esempio è Paola Maugeri, prezzemolina radio-televisiva, sedicente giornalista esperta di rock e con pronuncia anglofona molto "cool", ma evidentemente sprovveduta di qualsiasi nozione riguardo alla vita a "impatto zero".
La Maugeri è comparsa in tv nella bella trasmissione di Alex Zanardi "E se domani", in onda su RaiTre il sabato sera. Si è sottoposta a uno pseudoesperimento di risparmio energetico che consiste nel dotarsi di un modulo fotovoltaico e staccare il contatore della luce. Per tre settimane ha vissuto così, usando le candele di notte come se fossimo tornati nel MedioEvo. Certo, non deve usare l'auto perché vive nel pieno centro di Milano, con metropolitana a un tiro di schioppo, e in più ha una tata al suo servizio che pare lavi notte e giorno quello che lei e suo figlio sporcano.
Il fatto è che modelli di questo genere sono dannosi perché mostrano una completa incomprensione dei canoni del risparmio energetico come andrebbe praticato davvero.
Vivere oggi a misura di pianeta non significa tornare all'epoca delle spelonche, ma sfruttare quanto ci offre la tecnologia. Non serve staccare il contatore e mettersi un pannello fotovoltaico sul balcone: serve fare un impianto di condominio e fare un contratto serio di fornitura di energia verde. Serve usare gli elettrodomestici nelle ore più intelligenti e senza sprechi. Serve coibentare come si deve la casa e dotarsi di una caldaia efficiente. Serve ridurre gli sprechi nel cibo e nel vestirsi (vedi per esempio il blog www.ecocucina.org).
Queste dimostrazioni spettacolari alla Maugeri, che servono solo per dare visibilità a un personaggio e fanno passare un'immagine "fachiresca" del risparmio energetico, fatta di sacrifici e scomodità, sono solo controproducenti.
Nessuno dice che il passaggio a una vita a impatto zero sia indolore: è un'esigenza necessaria, ma non ci arriveremo mai proponendo un modello sbagliato. La grande sfida è portare cinesi e indiani al nostro livello di vita azzerando i consumi, non metterci tutti a vivere come fanno oggi i cinesi e gli indiani degli slum. Se invece vogliamo che sia proprio quello il nuovo modello di vita, non facciamocelo insegnare da Paola Maugeri: andiamo da chi è costretto a vivere senza luce per forza e diamo i soldi a lui. Almeno faremo del bene.